Il nostro pensiero
La neuropsicomotricità, nata dall’intreccio di molteplici studi (anatomia, neurofisiologia, psicologia, antropologia, filosofia…), porta in sé fin da questa matrice multidisciplinare uno sguardo rivolto alla persona nella sua globalità e complessità.
A partire dalla centralità del corpo, l’ottica neuropsicomotoria osserva l’evoluzione del bambino tenendo conto che tutte le aree dello sviluppo sono interconnesse e interdipendenti: il bambino attraverso il corpo impara a conoscere sé e il mondo. Lo sviluppo motorio, quello cognitivo e quello affettivo si intrecciano in permanenza nella storia di ognuno. Il corpo così inteso è un corpo che si esprime: nel movimento e nell’agire il bambino si racconta, e noi possiamo leggere le sue tappe di sviluppo e crescita, delineandone competenze e caratteristiche.
Insieme alla centralità del corpo, la neuropsicomotricità ha affermato il ruolo imprescindibile della relazione: la maturazione del bambino non avviene mai per pura evoluzione neuroanatomica, ma si nutre della relazione come elemento vitale.
Il ruolo dell’adulto è quindi essenziale in questo processo, e bene lo attestano i tanti studi sulle situazioni di abbandono o deprivazione, dove bambini con un corredo genetico del tutto nella norma presentano difficoltà nello sviluppo legate proprio al vuoto relazionale e affettivo che sostiene qualsiasi processo di conoscenza, sperimentazione, esplorazione, apprendimento.
A partire da questi presupposti teorici, l’intervento neuropsicomotorio si delinea come uno strumento di lavoro privilegiato nell’età evolutiva, per aiutare e sostenere la crescita di bambini che vivono difficoltà di carattere evolutivo (fragilità temporanee in alcune tappe dello sviluppo) o legate a specifici quadri clinici.
La stanza di psicomotricità è uno spazio che favorisce la sperimentazione corporea in sicurezza e l’esplorazione di tante situazioni di gioco. Il gioco di per sé, fonte di piacere e motivazione per il bambino, diventa lo scenario principale della relazione terapeutica, all’interno della quale la terapista agisce per integrare, prolungare, variare e complessificare le azioni del bambino.
Così dalla stanza passiamo poi ai laboratori, ai lavori nei campi della BioFattoria, alle attività di arti marziali in palestra: in questi contesti ritroviamo la relazione con l’altro, l’attenta osservazione delle sue modalità di azione e interazione e la nostra elaborazione di modi e azioni in continuo aggiustamento, per favorire e accompagnare l’evoluzione, il cambiamento e la crescita fino a definire il progetto di vita.
La Cooperativa
Jonathan Cooperativa Sociale nasce dalla volontà del direttivo e dell’équipe tecnica della Polisportiva Jonathan. Dal 1992 la Polisportiva si occupa di progetti preventivi, educativi, psicomotori, pre-sportivi e sportivi per bambini, ragazzi e giovani presso il Centro Giovanile della Parrocchia di S.Maria in Colle di Bassano del Grappa. Dal 2004 collabora con la Fattoria Sociale “Conca d’Oro” nell’idea di accompagnare il percorso di crescita dei ragazzi con disabilità.
SOCI
Francesca Benedetti, Federica Bizzotto, Claudia Broccardo, Silvia Cossara, Claudio Ferrazzi, Alessia Pontarolo, Elena Milan, Lucia Gnoato, Francesca Scotton.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Francesca Benedetti (Presidente), Claudia Broccardo (Vice Presidente), Alessia Pontarolo (Consigliere).
BILANCIO SOCIALE
> Bilancio Sociale 2020-2021
> Bilancio Sociale 2021-2022
PROFESSIONISTE
L’équipe
Francesca Benedetti
Psicomotricista | Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva | Formatrice
Claudia Broccardo
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva | Formatrice
Elena Milan
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
Alessia Pontarolo
Educatrice professionale
Francesca Scotton
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
Francesca Bortoli
Logopedista
Sofia Speggiorin
Psicologa
Francesca Torresan
Educatrice Professionale
Sabrina Gnoato
Amministrazione e segreteria